Ucciso nella sua pescheria, un ergastolo e 80 anni di reclusione per il commando
Ucciso durante una rapina nella sua pescheria la sera dell’antivigilia di Natale a Boscoreale: condannato all’ergastolo il killer, 80 anni complessivi ai complici. E’ questa la sentenza della terza sezione della corte d’Assise di Napoli che ha condannato all’ergastolo Giuseppe Vangone, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio di Antonio Morione. Inflitte altre condanne ai componenti del commando: 30 anni a testa per Luigi Di Napoli e Angelo Palumbo, 20 per Francesco Acunzo. La procura di Torre Annunziata aveva chiesto nella requisitoria l’ergastolo per tutti e 4 gli imputati. La sentenza è di primo grado e può ancora essere impugnata dai difensori in Appello. “Abbiamo accolto la entenza insieme alla moglie e ai figli in lacrime”, racconta don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis della Regione Campania che si è costituita parte civile nel processo. “Come sempre – aggiunge – affermiamo l’importanza della verità e della giustizia per i familiari delle vittime, a cui siamo vicini nella vita e nel percorso giudiziario, rispettando ogni sentenza. In questi anni la famiglia di Antonio, durante ogni udienza, è stata accompagnata dall’equipe di esperte della nostra Fondazione, un’equipe di umanità prima che di competenze, un accompagnamento continuo per consentire a chi ha subito la perdita violenta di intraprendere un percorso nuovo, dove la dignità di ciascuna vittima sia riconosciuta non solo nelle aule dei Tribunali, ma in ogni luogo della nostra nazione”.





